La strategia alimentare affinata dalla Fondazione Dieta Zero si fonda sul concetto principale che il cibo abbia la capacità di agire in modo estremamente efficace sul sistema ormonale e dunque vada assunto osservando le tre seguenti regole:
La Dieta Zero migliora il metabolismo di ogni persona portando in un cluster equilibrato l’asse ormonale glucagone / insulina.
Il glucagone è un ormone peptidico che viene secreto dal pancreas quando il livello di glucosio scende al di sotto di determinati valori. Appena entra in circolo si lega ai suoi recettori e attiva la degradazione del glicogeno, provocando immediato rilascio di glucosio nel sangue: la sua funzione è quella di mantenere sempre il glucosio sopra una determinata soglia.
L’insulina invece è un ormone proteico che, al contrario, entra in gioco quando il livello di glucosio è troppo alto.
Il nostro organismo stimola la produzione di insulina a seguito dell’assunzione di carboidrati, mentre il glucagone viene secreto a seguito dell’assunzione di cibi proteici.
Dieta Zero prevede, in sintonia con il metodo Dieta Zona, ideato dal biochimico americano Berry Sears, la gestione indotta di un equilibrio proporzionale tra glucagone e insulina.
A differenza della Dieta Zona, le proporzioni adatte al mantenimento di tale asse sono diverse e consistono nella ripartizione equilibrata tra i tre macronutrienti: (1/3 Carboidrati, 1/3 Proteine e 1/3 Grassi).
Il rapporto 1 a 1 tra Carboidrati e Proteine può variare, a favore dei carboidrati, solo in relazione alle caratteristiche del metabolismo basale dell’individuo e a un eventuale costante livello di attività fisica.